ENERGY IN DATA 2022

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L'ENERGIA RACCONTATA COI NUMERI: ENERGY IN DATA 2022

Recentemente abbiamo evidenziato come una delle difficoltà della raccolta e lettura dei dati nel campo del risparmio energetico sia dovuta alla disomogeneità dei dati: variabili diverse, campionamenti diversi, epoche di raccolta dati, modalità della raccolta dati, perdita di accuratezza o mancata aggregazione di tali dati.

Anche grandi agenzie internazionali possono restituire fotografie molto diverse di un analogo oggetto, e la verità non sta nel mezzo, sta nell’attento sforzo di comparazione dei risultati.

Per la chiusura del 2022 presentiamo alcune di queste raccolte di dati particolarmente significative o interessanti, utili per pianificare le strategie energetiche a livello micro e macro.

ENERGY IN DATA CONFERENCE 2022

Iniziamo presentando l’Energy in Data Conference di Austin, in Texas, che si è tenuta il 15 e 16 novembre 2022.

Nonostante non si presentino dati, è interessante proprio l’approccio della conferenza, che nella presentazione degli organizzatori mira fra le altre cose a:

  • lavorare con diverse raccolte di dati
  • condividere i dati e lavorare coi dati in sicurezza
  • armonizzare differenti data set da fonti diverse

L’omologazione dei dati è alla base delle policy aziendali, governative e internazionali.

ENERGY STATISTICS POCKETBOOK 2022 – NAZIONI UNITE

I dati delle Nazioni Unite hanno il pregio di essere raccolti e trattati da un ente di dimensioni globali, con una pluridecennale esperienza internazionale nella raccolta e trattamento dei dati.
Ecco il riassunto dei temi salienti. 

Total energy supply
La produzione di energia è aumentata del 68,2% fra il 1990 e il 2019, con l’Asia responsabile di oltre l’80% dell’aumento, toccando per la prima volta quota 600 EJ. Lo share europeo è passato, nello stesso periodo, dal 35,3% al 17,6%, quello statunitense dal 22,5% al 15,4%.

Electricity
La produzione di elettricità ha visto un balzo ancora più marcato rispetto ai dati generali: si parla appunto di elettrificazione. L’aumento della produzione di energia elettrica ha fatto +125% fra il 1990 e il 2019. All’interno dell’aumento, le fonti rinnovabili (solare, eolico etc) sono aumentate di oltre il 3.500%, coprendo circa il 60% dell’aumento globale di produzione di energia elettrica.

Total final consumption
I consumi del 1990 (416 EJ) sono aumentati del 65%, raggiungendo i 240 EJ, che non contano i combustibili utilizzati per la produzione di energia elettrica.
È interessante vedere come nel 1990 i diversi settori civili e industriali fossero legati principalmente ad 1 combustibile, ad esempio l’80% del carbone era utilizzati in industria, il 61% del petrolio nei trasporti, e così via.

Energy balances
I bilanci energetici mostrano in tabella i dati su carbone e derivati, petrolio e derivati, gas e biofuel, nucleare, elettricità, calore e rinnovabili con dati del 1990 e 2019, suddivisi per settore e per utilizzo.

Energy indicators
Infine si trova il resoconto sui cosiddetti indicatori energetici, ovvero:

  • fornitura totale di energia
  • uso di energia pro-capite
  • intensità energetica
  • autosufficienza
  • percentuale di rinnovabili sul totale
  • consumo di elettricità pro-capite

WORLD ENERGY OUTLOOK 2022 – IEA

Concludiamo con i punti salienti del report IEA, che si concentra sugli effetti della crisi energetica innescata dalla guerra Russia-Ucraina. 

Enorme divario fra paesi produttori e paesi consumatori
Nel periodo 2006-2022 ci sono state alcune importanti fluttuazioni nel prezzo del petrolio. La IEA prende come dato aggregato le “bollette” globali, andando a suddividere il mondo il paesi esportatori netti, cioè guadagno dal commercio del petrolio, ed importatori netti, dove la spera per l’import supera quella dell’export. Vediamo il grafico raggiungere valori inediti nel 2022, con paesi importatori netti (Europa, Asia Pacifica e altri) ed esportatori netti (Medio Oriente, Eurasia, Africa, America Centrale e Meridionale).

Lo schock del sistema
Il conflitto ha causato una turbolenza senza precedenti nei mercati energetici, in particolare per il gas naturale. Il gas è responsabile del 50% dell’aumento dei prezzi dell’energia, che è salita del 90% a livello globale a causa della crisi.
Le conseguenza si ripercuotono su economia e società, mettendo a rischio l’accesso all’elettricità di decine di milioni di persone.
Oltre ai fattori contingenti di crescita annua del consumo elettrico, le emissioni di CO2 derivate dal settore energetico hanno avuto un rebound di 36,6 Gt nel 2021, portando a proiezioni preoccupanti per la fine del secolo, dovute al climate change.
Le soluzioni proposte sono quelle di una elettrificazione sempre più diffusa e di un ricorso sempre più ampio a fonti energetiche a basse emissioni di CO2.