FONDO KYOTO: FINANZIAMENTI PER RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

fondo kyoto per edifici pubblici

FONDO KYOTO: FINANZIAMENTI A TASSO AGEVOLATO PER GLI EDIFICI PUBBLICI

È stato da poco pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo relativo al Fondo Kyoto per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici: una grande opportunità per migliorare non solo il patrimonio edilizio pubblico ma anche per fare un passo avanti nell’abbattimento delle emissioni e dei consumi.

Il decreto sblocca 200 milioni di euro da destinare alle opere di efficientamento degli edifici pubblici esistenti e comunica “le modalità di concessione, erogazione e rimborso dei finanziamenti a tasso agevolato per gli interventi di efficienza energetica e di efficientamento e risparmio idrico su edifici pubblici, nonché le caratteristiche di strutturazione dei fondi di investimento immobiliare e dei correlati progetti di investimento.”

Per ottenere i fondi è necessario conseguire, entro 3 anni dall’inizio dei lavori, il miglioramento di almeno 2 classi energetiche o, in caso di impianti sportivi all’aperto, la riduzione di almeno il 20% dei consumi energetici.

Le spese che possono essere incluse sono quelle relative alla sostituzione degli impianti, incluse progettazione, installazione e posa in opera, certificazione energetica prima e dopo gli interventi.

FONDO KYOTO: QUALI EDIFICI NE POSSONO USUFRUIRE?

Il decreto stabilisce che i soggetti beneficiari degli incentivi del Fondo Kyoto sono suddivisi in due categorie, che si suddividono anche il capitale messo a disposizione.

In particolare, 180 milioni di euro sono destinati a:

  • immobili destinati all’istruzione scolastica (inclusi asili nido, università, alta formazione artistica, musicale e coreutica);
  • impianti sportivi (esclusi, stavolta, gli impianti del «Piano per la realizzazione di impianti sportivi nelle periferie urbane»);
  • ospedali, policlinici edifici destinati a servizi socio-sanitari.

I restanti 20 milioni di euro sono destinati ai progetti presentati dai fondi di investimento immobiliare.

FONDO KYOTO: QUALI INTERVENTI SONO AMMESSI?

Nella Gazzetta Ufficiale è incluso l’elenco completo delle opere che possono beneficiare dei fondi:

  • riqualificazione degli impianti di illuminazione;
  • isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato;
  • sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato;
  • installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da Est-Sud-Est a Ovest, fissi o mobili, non trasportabili;
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti a condensazione, pompa di calore, elettrici, a gas, ad energia aerotermica, geotermica, idrotermica o biomassa:
  • installazione di impianti di cogenerazione o trigenerazione;
  • installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling;
  • sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore;
  • installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore;
  • installazione di sistemi di domotica BACS anche unitamente a sistemi per il monitoraggio della prestazione energetica.

Vengono comprese anche tipologie di interventi non elencate, purché concorrano alla riduzione dei consumi: si tratta di un comma molto importante poiché prevede che la rapidità dell’evoluzione tecnologica nel risparmio energetico e nell’efficientamento degli edifici vada premiata sempre.

Sono specificati infine anche gli interventi per il risparmio idrico indoor e outdoor, dagli scarichi intelligenti ai sistemi di raccolta delle acque piovane, fino alla gestione dell’irrigazione, automatizzata e guidata dai sensori di umidità.

Infine, sono inclusi gli interventi strutturali per la prevenzione sismica, che devono essere “strettamente connesse” alla progettazione di efficientamento energetico e che possono essere finanziate nel limite del 50% del totale richiesto per l’intervento.

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LE TEMPISTICHE

Per quanto riguarda l’inizio delle operazioni, si attende a breve l’apertura dello sportello al quale presentare le domande.

Per la durata dei finanziamenti invece i tempi di rientro e gli importi erogabili per il singolo edificio sono divisi in 3 categorie:

  1. interventi di analisi, monitoraggio e diagnosi energetica: massimo 30.000 euro per edificio, massimo in 10 anni;
  2. progettazione, sostituzione e posa in opera degli impianti da sostituire, certificazione energetica prima e dopo: massimo 1 milione di euro per edificio, massimo in 20 anni;
  3. interventi di riqualificazione energetica, inclusi impianti, involucro e certificazioni: massimo 2 milioni di euro per edificio in massimo 30 anni.

LINK UTILI

Mettiamo a tua disposizione i nostri link utili per avere più informazioni interessanti sul contenuto di questo articolo.

Link per consultare il decreto in Gazzetta Ufficiale: qui 

Contatti di e-Lampsy per richiedere informazioni sulla riqualificazione degli impianti di illuminazione (sia edifici e spazi pubblici, sia edifici e spazi privati): qui 

Approfondimento per le agevolazioni alle PMI: qui 

Agevolazioni per il noleggio e i pagamenti rateali: qui 

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