
LA PROGETTAZIONE ILLUMINOTECNICA È LA BASE DEL COMFORT
Un ambiente indoor nel quale ci sentiamo subito bene, è sicuramente un ambiente in cui c’è stata una progettazione illuminotecnica professionale. La progettazione illuminotecnica si occupa dei modi per creare la giusta illuminazione, che non è necessariamente la più “forte” o la meno abbagliante, ma è quella ideale per il luogo specifico e il momento specifico in cui ci troviamo.
La scienza illuminotecnica considera i diversi tipi di illuminazione, dalla luce naturale a tutte le vari sorgenti luminose, con le loro specifiche caratteristiche opzioni.
È una disciplina molto importante ad esempio nella cinematografia e nel teatro, nell’industria e nella logistica, negli ambienti di studio e negli uffici e si sta diffondendo come elemento fondamentale dell’interior design.
Vediamo quali sono i concetti base dell’illuminotecnica.
1. INTENSITÀ LUMINOSA
Nella progettazione illuminotecnica, il primo concetto con cui familiarizzare è quello della intensità luminosa, definita come la capacità di una sorgente luminosa puntiforme di illuminarsi in una certa direzione: si misura in candele (cd) e ci dice quanto appare brillante una sorgente luminosa.
La luminosità in candele è definita con parametri fissi in modo da essere universale.
Si tratta di un valore astratto, poiché le sorgenti luminose non sono puntiformi ma vanno messe in relazione alla loro superficie (cioè all’area, che è bidimensionale).
2. LUMINANZA
Possiamo ora parlare di luminanza, che consiste nella quantità di luce che parte da una sorgente luminosa ed arriva al nostro occhio.
La luminanza è espressa in cd/m2, cioè candele al metro quadrato, mettendo quindi in relazione la quantità di luce della sorgente (o intensità luminosa) e l’ampiezza della superficie luminosa della sorgente stessa.
Più alta è la luminanza e più la fonte di luce può essere abbagliante.
Ad esempio, la luminanza ci permette di capire perché guardando due corpi con la stessa intensità luminosa ma superficie diversa, il corpo più piccolo ci abbaglia e quello più grande no, come nell’esempio di una lampadina con la stessa intensità luminosa di un tubo fluorescente.
Questa definizione è molto utile poiché permette di calcolare le prestazioni di corpi illuminanti in relazione alla loro superficie, realizzando diverse soluzioni funzionali ed estetiche, soprattutto quando lavoriamo con le luci a LED, che sono estremamente versatili e preformanti.
3. FLUSSO LUMINOSO
Si misura in lumen (lm) ed esprime la potenza percepita della luce.
Nonostante sia un concetto cardine nella progettazione illuminotecnica, è un parametro con cui molti non addetti ai lavori sono familiari poiché è utilizzato, banalmente, per scegliere le lampadine di casa, che spesso riportano il valore di quanti lumen producono per quanti Watt di consumo.
In questo modo si può paragonare la resa delle diverse sorgenti luminose (lampadine ad incandescenza, lampade alogene, lampadine a basso consumo, luci a LED): dai confronti fra le diverse opzioni emerge come le luci a LED siano la soluzione in grado di dare la maggiore quantità di luce a parità di potenza.
4. ILLUMINAMENTO
Si esprime in lux, cioè in lumen per metro quadrato, e descrive il rapporto fra il flusso luminoso ricevuto da una superficie e l’area della superficie colpita.
In progettazione illuminotecnica è un parametro molto importante per diverse esigenze, poiché l’illuminamento contribuisce a “creare atmosfera” in relazione a spazi e arredi o a garantire il rispetto dei parametri di sicurezza in ambienti particolari (dalla logistica all’industria chimica o alimentare). Si ha il massimo illuminamento quando la superficie illuminata è perpendicolare ai raggi luminosi che la colpiscono, mentre è minimo quando la superficie è parallela alla direzione dei raggi.
Per rendere l’idea della percezione dei lux, possiamo elencare alcune prestazioni che ci sono molto familiari:
- l’illuminamento dato dal Sole è fra 32.000 e 100.000 lux
- l’illuminamento della Luna piena è di 1 lux
- l’illuminamento una stanza ben illuminata si aggira attorno ai 300-400 lux
5. TEMPERATURA DELLA LUCE
Nota anche come “temperatura del colore della luce” o “calore della luce”, è il parametro che ci informa sulla tonalità di luce emessa da una sorgente luminosa.
Non va confusa con la temperatura della sorgente luminosa!
In un modo che può sembrare controintuitivo, la luce “calda” è espressa da temperature in gradi Kelvin più basse, mentre la luce fredda ha valori in gradi Kelvin più alti.
Ad esempio possiamo catalogare diverse fonti luminose e diverse loro opzioni in questo modo:
- lume di candela: 1500 K (luce gialla, molto calda)
- lampadina ad incandescenza: 2500 K (luce gialla, calda)
- lampada alogena o luce a LED: 3000 K (luce bianca, calda)
- luce a LED: 3500 K – 4000 K (luce bianca neutra)
- luce a LED: 5000 K (luce bianca, fredda)
- luce diurna: 5500 K – 6500 K (luce diurna bianca, fredda)
La progettazione illuminotecnica professionale permette di ottimizzare tutti i parametri sopra descritti (e molti altri) per garantire l’illuminazione ottimale per ogni ambiente, momento e attività, in termini di:
- comfort visivo
- design e comfort ambientale
- norme di sicurezza
Contattaci per una progettazione illuminotecnica professionale su misura!